Da cosa deriva la conflittualità tra chi va in #auto e chi va in #bici?
Le strade, per come sono fatte, suggeriscono che le auto sono padrone, inducono chi le guida ad andare veloce, e a fare poca attenzione. Queste condizioni si interrompono quando c’è un ciclista, facendo sentire chi guida a dusagio.
L’articolo analizza le ragioni storiche che hanno portato al conflitto attuale, e a come risolverlo con strade disegnare meglio.
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ci tenevo a precisare che sono sia un motociclista, che un automobilista che un ciclista. Detto questo, ce l’ho comunque con tutte e 3 le categorie perché le regole non le rispetta nessuno, tra i motociclisti che si credono tutti perennemente in gara, gli automobilisti che si sentono in diritto di poter parcheggiare o guidare come vogliono, e i ciclisti che si sentono in diritto di poter correre tra i pedoni e le auto saltellando tra marciapiedi e carreggiate senza nemmeno frenare come se ne avessero il diritto. Sulla questione della maggiore pericolosità degli automobilisti siamo completamente d’accordo, ma questo è un discorso di mancato controllo sul territorio delle forze dell’ordine, che si preoccupano più nel montare gli autovelox per far cassa che non nel “vigilare” le strade per colpire chi guida come non deve.
Io onestamente mi fido poco degli studi, mi fido di ciò che vedo, e vedo sia automobilisti che non dovrebbero nemmeno avere la patente, sia ciclisti che si buttano in strada senza nemmeno guardare, magari pure di notte senza luci, perché tutto gli è dovuto. Percentuali di rispetto a parte, le regole non le rispetta nessuno.
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Non ho capito se il contesto del post è il volere che gli automobilisti spariscano
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Secondo me c’è conflittualità tra persone e basta, ci si ammazza tra motociclisti, tra automobilisti e tra ciclisti. Si possono fare tanti esempi, ma personalmente mi è anche capitato di aver quasi investito (con probabilissimo decesso se fosse accaduto) un ciclista perché si è buttato avanti la mia auto in maniera completamente improvvisa, proprio a centro strada, partendo dal marciapiede a tutta velocità e senza attraversamento né pedonale né ciclabile, ed io ero nei limiti. Ci ho anche litigato, ed era convinto di avere la sua ragione. Possiamo stare qui a parlarne fino alla morte, ma secondo me il ciclista avendo in un impatto la resistenza di un pedone deve viaggiare pensandosi come pedone e non come auto. Pensiero mio eh, poi ognuno è libero di credere di avere le gambe resistenti quanto vuole.
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su questo siamo totalmente d’accordo, ma se un ciclista mi si butta sotto in maniera più o meno volontaria e io ho una dashcam che mi permette di dimostrare che è stato il ciclista ad agire in maniera totalmente sbagliata ed io ho fatto di tutto per evitare l’impatto non riuscendoci, la famiglia del ciclista oltre alla perdita mi ripara anche l’auto. È un po’ come se io con la moto mi affianco ad un camion durante una rotonda o una curva e mi schiaccia, la colpa è la mia non è del camionista anche se è lui a guidare il mezzo più pericoloso. Non so se ho reso l’idea…
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