This is an automated archive.

The original was posted on /r/italy by /u/Zarck2 on 2023-09-22 09:24:23+00:00.


Faccio questo post perché ricordo di averne letto uno simile riguardante un cagnolino qualche anno fa, che aveva dato molto valore aggiunto attraverso le storie dei vari utenti e che spero possa servire a ricevere qualche ‘‘abbraccio virtuale’’ non solo a me, ma a chiunque soffra di questo dolore lancinante.

Il mio gattone (o almeno come era un tempo, visto che nell’ultimo periodo era ridotto a 3kg) aveva 18 anni e mezzo. Lo avevo adottato con tantissima forza di volontà (e con qualche forzatura nei confronti dei miei) quando avevo 9 anni, quindi siamo cresciuti letteralmente insieme. Era un gatto indipendente, forte, territoriale, che usciva e rientrava da casa e che quando possibile voleva frequentare anche quelle dei vicini o dei nonni che abitavano accanto. Però rimaneva sempre il mio gatto, che abitava con me e che rappresentava una presenza fissa in tutto quello che ho fatto fino a ieri. Nella mia vita non ho mai avuto idoli particolari, se non lui. Mi piaceva il suo modo di fare, talvolta un po’ selvatico, ma affettuoso quando voleva, molto addolcito soprattutto in vecchiaia. Si faceva voler bene un po’ da tutti (anche da chi all’inizio era scontroso) e ha passato mille avventure. In questi anni è stato un fratello, un amico, un confidente. Nella sua vita ha attraversato varie fasi e, solo da meno di un anno lo avevamo ‘‘pensionato’’ a casa senza più scorribande.

Da circa un anno e mezzo gli si stava formando una massa sul fianco che, visto l’età e sebbene una buona condizione di forma generale, in accordo con la vet, avevamo deciso di aspettare ad operare. Un mese esatto fa, visto l’aggravamento, ha subito questa operazione impegnativa, superata sorprendentemente bene (anche contro i prospetti dei medici). Il gatto pareva parzialmente rinato, almeno tornato indietro di forma di un paio di anni.

Poi la batosta: dopo circa 20 giorni iniziano a comparire nuove piccole masse in crescita veloce. La vet è preoccupata e anche noi, vanno tenute sotto controllo. Poi un giorno smette di mangiare e bere, meno di 48h dopo, tra corse disperate dal vet, tentativi di cura, si spegne.

Il giorno prima di volare via, molto debilitato, ha raccolto le ultime forze, ha chiesto a mia madre di uscire, ha voluto visitare la ex casa di mia nonna ormai vuota, ha fatto per 3 volte il giro di casa e del giardino dove ha passato tanti anni. Lei lo ha assecondato e accompagnato. Poi nel risalire le scale lo ha preso in braccio perché le zampe posteriori gli cedevano nel salire. E’ tornata commossa senza dirmelo. Forse in noi c’era qualche speranza di rimetterlo in qualche modo in carreggiata, ma li ha capito tutto, era un addio. Nel corso delle ore successive ha voluto ripercorrere altri piccoli ‘‘rituali’’ di cose che gli piacevano e ora faceva meno. Nel primo pomeriggio dopo si è spento ad una velocità che nessuno di noi si aspettava.

Non lo dimenticherò mai, anche in questa sue ultime azioni orgogliose.

Lo portai da cucciolo alle elementari, fu il primo che abbracciai tornato a casa dopo la laurea in pandemia, con lui piansi la perdita di mia nonna (mio primo grande lutto). Adesso lo perdo, sebbene in tarda età, in un momento difficile per me in cui avrei voluto fosse ancora un mio pilastro, almeno per un po’. Ma al destino e alla natura non si comanda.

Un amico, per consolarmi, mi ha scritto una bellissima frase tratta da non so dove: ‘‘se la vita fosse un romanzo, per l’uomo un animale domestico sarebbe un solo capitolo, ma per l’animale il padrone è il libro per intero’’. Credo purtroppo che questo però non si addica a me, visto che praticamente non ricordo una vita senza di lui e dei suoi gesti. Lui, almeno per la percezione che ho in questo momento, non è stato il gatto di un periodo della mia vita o della mia gioventù, ma IL compagno della mia vita.

Lascio a voi questa storia e se vi va, sono ben accette le vostre, o consigli su come alleviare un po’ questo profondo dolore.