Il nuovo Outlook invia password d’accesso ed email a Microsoft
Ho ricevuto una mail da parte di mailbox.org (il mio provider di posta) che consiglia caldamente di non usare la nuova app di Outlook su Windows (sono affette anche le versioni per Android, iOS e Mac) dato che tende a mandare sui datacenter di Microsoft non solo i dati d’accesso delle caselle email, ma anche tutti i messaggi, contatti ed eventi di calendario.
E nulla, bravi loro ad avvisare.
Diciamo, in altre parole, che il client IMAP non è più sul tuo computer ma sul cloud di Microsoft. Per questo è necessario inviare loro le password.
Una cosa simile la fa Gmail quando gli si fanno importare account email esterni.
Certo è che è una bella merda non avere più un client locale di posta (e buona fortuna a debuggare la connessione IMAP che non parte più dal proprio computer…)
Tra l’altro è pure brutto, da proprio quell’idea di “app per utonti” che va a braccetto con quello che OP ha appena scritto. Prevedo un ritorno di Thunderbird nel mio futuro…
Questo sembra essere un’aggiunta perfetta al nuovo contratto di servizi di Microsoft che è entrato in vigore il 30 settembre.
Violazioni gravi o ripetute delle nostre politiche, comprese le violazioni della nostra politica sulle immagini relative ad abusi e sfruttamento di minori, possono comportare la sospensione dell’account. A volte una sospensione può essere permanente. In caso di sospensione permanente, il proprietario del profilo sospeso perde tutte le licenze, gli abbonamenti e i saldi dell’account Microsoft.
Molti degli esempi di comportamento proibito sono atti chiaramente criminali, dalla pornografia infantile al phishing. Ma ci sono anche termini nel contratto nuovo che abbiamo imparato sono estremamente elastici, come “discorso dell’odio”/“hate speech” o “offensivo”. Succede spesso di recente che un governo lo chiami “discorso dell’odio” quando viene criticato, È anche facile violare il copyright di qualcuno senza intenzioni cattive.
Ci sono anche pagine speciali per i governi, attraverso le quali questi possono trasmettere le loro richieste di censura in modo privilegiato. Ciò significa che i governi non hanno più bisogno di provare la cattiva condotta criminale nei confronti di un giornalista, blogger o qualsiasi persona a caso se vogliono metterlo a tacere. Basta far notare a Microsoft che una delle clausole di gomma del “contratto di servizi” sarebbe stata violata.
C’è un’analisi (in inglese) di un giornalista tedesco su questo se siete interessati.