Il tribunale ordina a Cloudflare di bloccare e identificare il cliente del “sito pirata”

Il Tribunale di Roma ha ordinato a #Cloudflare di agire contro uno dei suoi clienti, il sito di streaming pirata ‘Guardaserie’. Cloudflare è tenuta a disconnettere il sito e a bloccare i nomi di dominio correlati, compresi quelli che saranno registrati in futuro. Inoltre, la società deve condividere informazioni che possano aiutare a identificare l’operatore.

@pirati

https://torrentfreak.com/court-orders-cloudflare-to-block-and-identify-pirate-site-customer-241019/

  • Joe Vinegar@mastodon.bida.im
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    20 days ago

    @nicolaottomano @devil @informapirata @pirati senza avere sotto mano statistiche, azzardo ad occhio che ci sono almeno due problemi con cloudflare, legati al fatto che è diventato un componente importante di come viene acceduto Internet.
    Se ti importa di tutela dei diritti, questo significa che un’unica azienda (della solita silicon valley), vede il traffico di una parte significativa del web, lo vede anche in chiaro facendo da proxy SSL, avendo accesso a statistiche su utenti, siti, e contenuti come nessun altro ente o azienda; a questo aggiungi che tramite i suoi criteri proprietari decide quali utenti e siti sono malevoli, facendo da polizia istantanea. Se poi sei sostenitore/trice del libero mercato, hai un incumbent con pochi o nessun reale concorrente capace di offrire servizi analoghi alle stesse tariffe (gratis?!).

    • nicolaottomano@mastodon.uno
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      20 days ago

      @joe_vinegar
      Vero, ma questo funziona così con qualsiasi CDN in reverse proxy, che sia Cloudflare, Sucuri, Fastly o chiunque altro.
      Idem per quanto riguarda i fornitori di hosting condiviso, tecnicamente hanno accesso a tutto (o quasi) di un sito.

      Per quanto riguarda le altre considerazioni (incluso il loro ottimo WAF che blocca le minacce quasi in tempo reale) ti rimando a questa mia altra risposta che ho dato poco fa:

      https://mastodon.uno/@nicolaottomano/113340063958473150

      @devil @informapirata @pirati

      • Joe Vinegar@mastodon.bida.im
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        19 days ago

        @nicolaottomano @devil @informapirata @pirati infatti il problema è esattamente sulla questione delle dimensioni in generale, non su cloudflare in particolare. e sul considerare altri aspetti differenti dalle prestazioni e qualità dei servizi offerti (che è sempre l’esca sia per vendor lock-in che per enshittification). mi preoccupa un mercato in cui una realtà è chiaramente predominante. e dal data extractivism sappiamo che non appena quei vantaggi di dimensioni che permettono di offrire servizi migliori a prezzi competitivi permetteranno di instaurare un oligopolio ed un profitto aggiuntivo dalla sorveglianza stessa (chiamala “maggiore disponibilità di dati sul mercato” se fa meno impressione) le alternative saranno messe sempre più fuori mercato. per quando si sveglia un antitrust è un altro mercato distrutto.

        • nicolaottomano@mastodon.uno
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          19 days ago

          @joe_vinegar
          Concordo, ma quando si tratta di prestazioni, sicurezza e resistenza agli attacchi distribuiti non si può prescindere dalla dimensione.
          Anche a me piacerebbe dare da vivere ad un piccolo provider locale, ma so che non sarà mai lontanamente allo stesso livello di Cloudflare.
          Cloudflare* è un equilibrio di Nash verso cui si converge inevitabilmente.

          (*AWS, Google, Azure,… Tutti i grossi player in realtà)

          @devil @informapirata @pirati