Il CEO di Oracle, il quinto uomo più ricco al mondo, lancia la sua entusiasmante visione: la tecnosorveglianza che non dorme mai
I piani di Larry Ellison per migliorare la società: controllo totale, registrazione continua di tutto ciò che accade e che le persone fanno, analizzato nei datacenter di Oracle. “I cittadini si comporteranno al meglio, perché stiamo costantemente registrando e segnalando tutto ciò che accade”.
https://www.404media.co/larry-ellisons-ai-powered-surveillance-dystopia-is-already-here/
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@maurinoh @eticadigitale Questo è un discorso semplicemente stupido. La sfera privata è inviolabile, se non con specifico provvedimento di un magistrato. Ogni atteggiamento di tolleranza nei confronti della sorveglianza è stupido, autolesionista e criminale
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@maurinoh @informapirata @eticadigitale una posizione molto ingenua, totalmente ingenua. Sinceramente non saprei nemmeno cosa rispondere, manca l’ABC, e mi spiace non riuscire a dirlo diversamente perché non voglio offendere
Sei molto giovane immagino, e devi aver vissuto in un’oasi felice, in cui tutti ti sono amici, e in ogni caso non occorre fare niente, va bene così, che ci possiamo fare?
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@maurinoh @informapirata @eticadigitale mannò figurati, inserisciti e interagisci non fai nulla di male
Anch’io intervengo su argomenti su cui non sono edotto, se va bene imparo qualcosa da altri
Il problema è che non bisogna andare ai servizi segreti che ti piazzano l’esplosivo sul cellulare e ti rubano il frullatore, i problemi esistono anche a un livello terra terra: errori burocratici/informatici, ricattatori, ladri d’appartamento, hacker che hanno a disposizione una backdoor,
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@maurinoh @informapirata @eticadigitale fidanzati ossessivi e violenti, regimi democratici che diventano autoritari, truffatori, autorità investigative corrotte ecc ecc
Ti assicuro che nella vita qualcosa di questo, direttamente o indirettamente, senza essere nessuno, prima o poi ti capita
Quindi per questo dico no grazie a quest’idea geniale dell’ultraricco di turno che vuole diventare ancora più ricco e farci vivere una vita ancora più di schifo di quella che viviamo
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@filobus @maurinoh @informapirata @eticadigitale meno male che ho una certa età e queste cose magari non le vedrò. Invece di insegnare a costruire una società non violenta, si minaccia il controllo totale per punire le azioni vilente. Più vado avanti, più mi sembra di vivere in un romanzo di fantascienza, dove il progresso è inversamente proporzionale al grado di civiltà.
@signoredibaux @maurinoh @informapirata @eticadigitale purtroppo la realtà supera la fantasia
Ed è vero che se ci sono tecnologie che possono essere sfruttate e distorte per un uso non etico o maligno, bisogna aspettarsi che lo saranno, da qualcuno prima o poi nel mondo
Però non bisogna avere questi pensieri per rassegnarsi nel pessimismo, fomentare complottismi inutili, ma per essere accorti e comunque prudenti, e agire, intervenire, informarsi, dire la propria
Se no si fa il loro gioco
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@maurinoh @eticadigitale A parte che non ho capito veramente che cazzo ci sarebbe da ridere, ma da come parli, sempre che in realtà tu non sia semplicemente un troll, la profonda ignoranza che lasci trasparire su queste tematiche e la conseguente chiusura nei confronti delle opinioni più autorevoli sulla questione, rende difficile affrontare un discorso del genere.
Sappi solo che chi faceva questi discorsi dieci anni fa sta continuando a lottare in punta di diritto per difendere la privacy
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@maurinoh @eticadigitale non sono una persona particolarmente calma, ma nel nostro scambio non ho Certamente perso la pazienza, ma ho solo cercato di definire con precisione la mia posizione. Ti consiglio vivamente di riconsiderare le tue convinzioni e di pensare al fatto che la privacy, ben lungi da limitarsi al solo trattamento dei dati personali, è il fondamento di tutta una serie di diritti umani fondamentali.
Diritti
Umani
Fondamentali
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@maurinoh @eticadigitale rinunciare alla privacy per la sicurezza è sbagliato. La privacy è la vera sicurezza, mentre la violazione della privacy è alto una sicurezza solo per chi dispone del potere di violarla.
L’atteggiamento passivo di fronte all’offensiva delle Big Tech e degli Stati contro la privacy, non è la soluzione
Oggi è possibile limitare provvedimenti contro la privacy grazie all’impegno di pochissime persone. Pensa a cosa potrebbe succedere se queste persone fossero un po’ di più
Precisamente, la morale può cambiare molto. Chissà quali tue abitudini, idee e comportamenti potrebbero col tempo diventare inaccettabili, illegali, o prese di mira da gruppi estremisti/un governo che prevarichi le proprie competenze/la società in generale che viene a saperne attraverso una grossa fuga di dati. Nessuno ha voglia di vivere la propria vita come se fosse continuamente su un palcoscenico, ma le conseguenze sono potenzialmente molto peggiori di un semplice fastidio. Per fare un esempio, negli stati uniti da un giorno all’altro l’aborto è diventato illegale in molti stati e i dati delle app per il tracciamento del ciclo possono incriminare una donna. Il concetto di vita privata protegge da conseguenze negative future.
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(Scusa il papiro)
Sono d’accordo che la quantità di dati che consegnamo volontariamente o senza saperlo ai giganti della tecnologia sia troppo alto, ma c’é un abisso tra lo scenario attuale e quello che viene proposto qui.
Prima di tutto finora i dati finiscono in mani –passami il termine – “benevole”, nel senso che sono sì enormi aziende con troppo potere, ma il loro scopo è venderci roba, non farci attivamente del male. Questo significa che sono interessati solo a certi aspetti delle nostre vite, quelli da cui possono trarre profitto. In più i dati non consistono in uno schedario unico contenente un profilo completo di ogni persona, ma in spezzoni frammentari che vengono aggregati con quelli di altre persone per verificare trend e preferenze generali. È sicuramente possibile costruire un profilo completo di un individuo con tutti quei dati, ma ci vuole molto lavoro e accesso a un numero enorme di dati di varie compagnie. In più diciamolo, è possibile semplicemente evitare i prodotti più anti-privacy (smartwatch che mandano dati di salute, assistenti per la casa che ascoltano sempre… non sono esattamente essenziali) e chi vuole può trovare alternative per molte altre cose. Niente di drastico come andare a vivere nei boschi.
L’eccesso di sorveglianza di cui si parla qui invece, del tipo “la tua tv ti guarda mentre dormi” è ancora in larga parte illegale, fa scandalo quando casi isolati vengono scoperti ed applicazioni generalizzate esistono ancora solo nei piani futuri di CEO e agenzie di sicurezza. Non è impossibile mantenere la situazione così, in cui la privacy è sì erosa, ma non al punto che tutti sappiano automaticamente cos’hai mangiato ieri sera o com’è fatta la tua camera da letto.
Per finire, parlando di cambiamenti futuri, è improbabile ma comunque plausibile che sul lungo termine il mercato dei dati ad un certo punto crolli e che improvvisamente questo tipo di erosione della privacy non porti più vantaggi economici. A quel punto sarebbe un vero peccato aver rinunciato interamente alla privacy perché “tanto non ce l’abbiamo comunque”.